Comunicazione San Marino

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Descrizione Comunicazione San Marino

Le operazioni di vendita, trasporto e consegna dei beni nel territorio di San Marino viene parificata alle esportazioni effettuate in territorio internazionale, ed è regolamentata dall’articolo 71 del DPR. 633 del 1972.
Ovviamente anche l’acquisto di merci e beni provenienti dalla Repubblica di San Marino viene considerato alla stessa stregua delle importazioni, ed è regolamentato dall’articolo 3 del DPR 633 del 1972.

Gli operatori italiani che si occupano di vendita di beni nel territorio di San Marino sono tenuti alla emissione di una regolare fattura in quattro copie distinte. Una delle copie viene trattenuta dall’esercente italiano, e le restanti tre vengono cedute all’acquirente che si occupa della necessaria comunicazione San Marino. L’acquirente comunica cioè le tre copie all’Ufficio tributario della Repubblica di San Marino, e ne restituisce una copia munita del marchio e del timbro di detto ufficio.
Affinché la transazione sia corretta e possa avvenire la comunicazione San Marino la merce deve essere accompagnata dal documento di trasporto, detto DDT, in tre copie, una delle quali viene archiviata insieme alla fattura emessa dal venditore italiano.

Nel caso di merce trasportata tramite spedizione con servizio postale si può evitare di stampare la terza copia per lo spedizioniere.
Nel caso di venditore residente nel territorio della Repubblica, questi deve occuparsi della comunicazione San Marino. Egli cioè deve emettere la fattura in quattro copie, e ogni fatture deve contenere il numero di identificazione fiscale e il numero della Partita Iva sia del venditore sammarinese che dell’acquirente italiano.

Il venditore sammarinese procede poi alla vera e propria comunicazione San Marino, indicando la natura, la qualità e la quantità dei beni soggetti a transazione, e l’ammontare dell’Iva che deve essere versata.
L’ufficio tributario della Repubblica di San Marino, in caso di accettazione, vidima la fattura originale, che verrà poi rigirata all’acquirente italiano.

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