Storia della figura del commercialista

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La storia del commercialista

Chi è il commercialista? Quali sono le sue competenze? Dove affonda le radici questa figura professionale?
Innanzi tutto individuiamo le materie di sua competenza che sono:
il fisco: ovvero i rapporti patrimoniali tra privati e Stato;
il commercio: cioè tutto ciò che ha a che vedere con gli scambi commerciali, quindi le attività di acquisto e vendita;
i rapporti di lavoro;
la finanza d'impresa, vale a dire la gestione del patrimonio economico di un'impresa;
la ragioneria: la disciplina che si occupa di riportare in scritture contabili quanto avviene in strutture di impresa o nell'esercizio di libere professioni;
il management che altro non è che la gestione aziendale e l'ottimizzazione delle risorse umane.

Qual'è la storia della figura del commercialista?
Le prime annotazioni contabili vengono fatte risalire alla storia dei Sumeri, sono state infatti trovate delle tavolette di argilla con annotazioni  di dati commerciali. Anche in Egitto nelle tombe sono stati spesso rinvenuti veri e propri inventari dei beni.
Ai primordi, dunque, l'equivalente, se così può dirsi, dell'odierno commercialista era lo scriba. Era necessario, infatti, saper leggere e scrivere per poter annotare dati economici.
è nel 1494 che venne esposto il metodo della partita doppia. Nel libro Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalità di Luca Pacioli venne, infatti, esposto questo metodo che ancora oggi è seguito.
Si ritiene che l'anno di nascita della professione del commercialista sia il 1581 quando nella Repubblica di Venezia venne istituito  il Collegio de' Rasonati che era composto da professionisti esperti nella gestione della finanza pubblica. La perizia dei membri di questo collegio fu presto famosa in tutta europa. Molti erano gli studiosi che si recavano a Venezia per imparare da loro. Presto nacquero nelle altre città italiane altri Collegi dei Ragionati precursori dei moderni Collegi professionali istituiti dalla Legge 327 del 1906 con la quale venne definita la libera professione dei Ragionieri.


E proprio a Venezia, culla dei primordi della professione venne istituita nel 1868 la Scuola Superiore di Commercio che fu la prima scuola ufficiale in materia. Più tardi nel 1902 a Milano nacque l'Università Commerciale Bocconi, dal nome del fondatore, un imprenditore milanese. Si ebbe così finalmente la possibilità di effettuare studi mirati all'esercizio della professione che comprendevano anche argomenti di diritto oltre che materie pratiche. Il corso di studi si sviluppava in quattro anni e i docenti erano esperti nelle rispettive materie.

La figura del commercialista ha avuto non poche difficoltà ad inserirsi tra le già esistenti e per certi versi sovrapponentisi professioni di avvocato e di ragioniere. Soprattutto con la seconda le differenze sostanziali di competenze erano insussistenti, tanto che lo Stato Italiano non si pronunciò in merito se non per indicare che sia ragionieri che laureati in economia e commercio potessero essere iscritti nello stesso Ordine Professionale senza distinzioni, riconoscendo solo per esigenze di distinzione e per pressioni di categoria, ai laureati il titolo di dottore commercialista.


Strano a dirsi, ma solo nel 2005 è stato approvato un ordinamento specifico per la professione e dal 2008 è stato istituito l'Ordine dei Commercialisti cui si accede solo dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio, aver svolto il praticantato per almeno 18 mesi ed aver superato un esame di Stato.

L'esame di Stato prevede tre prove scritte ed una prova orale. L'abilitazione da diritto ad aprire il proprio studio e ad esercitare in tutto il territorio italiano.

Non si può esercitare la professione di commercialista se non si è regolarmente iscritti all'albo professionale, se si è già notai in esercizio, se si è ministri di culto, giornalisti professionisti, esattore o se si esercita attività commerciale in proprio o per conto altrui.

Quali sono le attribuzioni di un dottore commercialista?
I commercialisti hanno conoscenze tecniche in materie commerciali, tributarie, economiche, finanziarie. Normalmente il commercialista si occupa di gestioni aziendali, di perizie o consulenze tecniche per il Tribunale, di redazione o verifica di bilanci. Il commercialista può altresì assumere l'incarico di sindaco o revisore di società e di enti pubblici.
L'attività preponderante è comunque la consulenza fiscale e finanziaria  la redazione delle dichiarazioni dei redditi.

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